Viterbo, firmata la convenzione per il diritto allo studio della popolazione detenuta

Regione Lazio, 16 giugno 2021

Rettore dell’Università della Tuscia, Provveditore dell’amministrazione penitenziaria e Garante dei detenuti sottoscrivono un apposito protocollo d’intesa

Garantire il diritto allo studio della popolazione detenuta è il fine del protocollo d’intesa sottoscritto oggi a Viterbo dal Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, dal Rettore dell’Università della Tuscia, Stefano Ubertini, e dal Provveditore dell’amministrazione penitenziaria per il Lazio, Abruzzo e Molise, Carmelo Cantone. Presente Alessandra Troncarelli, assessora regionale alle Politiche sociali e ai servizi alla persona, la quale ha attestato “la volontà della Regione Lazio di perseguire la strada dell’inclusione ad ogni livello”.

“Lo studio universitario – ha sottolineato Anastasìa, – è una straordinaria opportunità per le persone detenute. Arriva spesso al termine di un lungo percorso, che porta tante di loro a completare interi cicli di istruzione in carcere, e dà loro non solo la possibilità di accrescere le proprie competenze e di migliorare le possibilità di reinserimento, ma anche di riempire il tempo di detenzione di occasioni di riflessione sul proprio vissuto e sulle proprie capacità. Con il protocollo firmato oggi – ha proseguito Anastasìa – i detenuti che si iscriveranno all’Università della Tuscia potranno essere esentati dalle tasse regionali di iscrizione all’Università, riceveranno gratuitamente i libri e il materiale didattico necessario alla preparazione degli esami e l’università potrà ricevere i contributi regionali per il tutoraggio degli studenti detenuti”.

Per Cantone, la convenzione è “una sicurezza di professionalità e qualità che possiamo offrire alle persone detenute che vogliano accrescere le proprie conoscenze culturali”, mentre secondo il rettore Ubertini, “garantire il diritto agli studi universitari nei poli penitenziari è essenziale per una università pubblica come la nostra, che si candida ad essere polo di riferimento culturale, educativo e formativo del territorio”.

Il Garante si impegna a fungere da elemento di raccordo tra le parti e i detenuti iscritti, assicurando in particolare il proprio supporto agli studenti detenuti nelle procedure di immatricolazione, iscrizione, nonché nelle altre pratiche che riguardino la carriera scolastica; il coordinamento con la Regione Lazio e con DiSCo – l’ente regionale per il diritto allo studio e alla conoscenza – affinché assicurino, nell’ambito delle rispettive competenze, il proprio sostegno per fornire agli studenti detenuti gli strumenti indispensabili allo studio, attraverso misure appositamente introdotte, che prevedano, tra l’altro, l’esenzione dal pagamento della tassa regionale, nonché l’acquisto di libri e di altri strumenti indispensabili allo studio; il coordinamento con la Regione Lazio al fine di individuare possibili fondi regionali per il finanziamento delle iniziative.

L’università potrà ricevere i contributi regionali per il tutoraggio degli studenti detenuti, con conseguente possibilità di interazione tra docenti e studenti detenuti, previe le autorizzazioni previste dalla legge e favorendo modalità di iscrizione part-time che consentono di completare gli studi in un tempo congruo, senza andare fuori corso. Laddove possibile e consentito dalle misure detentive, si utilizzeranno le nuove tecnologie multimediali per l’insegnamento a distanza sviluppate da Unitus. L’università, inoltre, individuerà e comunicherà i percorsi formativi accessibili agli studenti detenuti, al fine di garantire il completamento della carriera e l’effettiva possibilità di acquisire tutte le competenze necessarie per ottenere il titolo finale, e ha già previsto l’esonero dalle tasse e dei contributi universitari per gli studenti detenuti.

Dal canto suo, l’Amministrazione penitenziaria si impegna a fornire gli spazi didattici necessari per lo svolgimento dell’attività di tutoraggio negli istituti penitenziari e ad assicurare la continuità del progetto, la disponibilità, l’agibilità, la sicurezza e l’utilizzo degli spazi, fermo restando le esigenze di mantenimento dell’ordine e della sicurezza. Favorirà, inoltre, gli studi universitari, prevedendo per i detenuti studenti l’assegnazione, ove possibile, in camere e reparti adeguati allo svolgimento dello studio, rendendo disponibili appositi locali comuni e l’accesso ai canali di informazione bibliografica, di elaborazione e calcolo che si rivelino utili ai fini della predisposizione della tesi di laurea.

Amministrazione penitenziaria e Università della Tuscia collaboreranno anche nella progettazione di attività formative e di istruzione a favore della popolazione detenuta, sviluppando le necessarie collaborazioni con i referenti del Mur, delle regioni e degli enti locali e delle agenzie di formazione accreditate, nell’ottica di promozione del modello integrato di istruzione e formazione professionale in accordo con le direttive europee del “long life learning”. Presenti alla firma della convenzione anche Alessandra Moscatelli, direttrice generale dell’Università della Tuscia e il professor Alessandro Sterpa, delegato del rettore per l’innovazione istituzionale.

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