Riti alternativi e prescrizione. Pd e Leu rilanciano sul penale

di Giulia Merlo, Il Domani, 28 aprile 2021

Il termine per gli emendamenti al disegno di legge penale, che è contenuto anche nel Pnrr presentato dal presidente del Consiglio Mario Draghi alla Camera, sta per scadere. Dopo tre slittamenti la data è stata fissata per il 30 aprile ma il Partito democratico e Leu hanno già pronti i testi degli emendamenti, autonomi ma che vanno nella stessa direzione. Potrebbe ancora esserci qualche limatura, ma l’impianto è chiaro e incide su due punti nevralgici del ddl: la prescrizione e i riti alternativi. Entrambi i partiti considerano il ddl – redatto durante il governo Conte 2 – un buon punto di partenza, ma che su alcuni punti va reso “più incisivo”, ha detto la responsabile giustizia del Pd, Anna Rossomando.

Riti alternativi – Gli emendamenti del Pd puntano a incentivare la definizione anticipata dei procedimenti, con l’obiettivo di decongestionare i tribunali limitando il numero di processi che vanno a dibattimento. Oggi il 13 per cento dei processi in primo grado si conclude con patteggiamento o rito abbreviato, “una percentuale che dovrebbe aumentare di tre volte per deflazionare gli uffici giudiziari”, ha detto Alfredo Bazoli, capogruppo dem in commissione Giustizia.

Il Pd punta ad aumentare la premialità che deriva dalla scelta di questi riti: per i reati con pene massime fino ai cinque anni di reclusione, la proposta è di ridurre la pena fino al 50 per cento (ora è fino a un terzo) in caso di patteggiamento chiesto nella fase delle indagini preliminari e in caso di rito abbreviato. Un altro emendamento propone l’introduzione dello strumento dell’archiviazione condizionata, ovvero che, con l’accordo di pm e giudice nella fase antecedente al rinvio a giudizio, il procedimento venga archiviato se l’indagato adempie ad alcuni obblighi riparatori e risarcitori. “L’orientamento culturale è quello di potenziare il modello di giustizia riparatoria rispetto a quella sanzionatoria”, ha detto Bazoli. Un’impostazione, questa, che incontra certamente l’orientamento fin qui prospettato dalla guardasigilli Marta Cartabia, ma che potrebbe creare qualche frizione rispetto al modello di giustizia dei Cinque stelle. Anche Leu con Federico Conte interviene in particolare in materia di rito abbreviato (in cui il giudice decide allo stato degli atti raccolti nelle indagini preliminari, senza il dibattimento). La previsione è di renderlo sempre accessibile (ora è possibile solo per alcuni reati) e di prevedere scaglioni rigidi di riduzione della pena: della metà per i reati puniti fino a sei anni; di un terzo per i reati con pena superiore a sei anni; a trent’anni in caso di ergastolo.

Prescrizione – La prescrizione è politicamente il tema più spinoso, su cui Cartabia si è impegnata a intervenire per modificare la previsione della legge Spazza-corrotti voluta dal Movimento 5 stelle. Il Pd propone di sopprimere il cosiddetto lodo Conte bis, frutto di un accordo della precedente maggioranza e che prevede che, in caso di appello, la prescrizione venga sospesa solo per i condannati e non anche per gli assolti. A questo dovrebbe sostituirsi un meccanismo di prescrizione per fasi, visto che il ddl penale prevede tempi certi per ogni fase processuale.

Nel caso in cui l’appello o il processo in Cassazione durino più dei due anni previsti, scatta l’improcedibilità per chi era stato assolto in primo grado, mentre per il condannato in primo grado si matura uno sconto di pena di un terzo. Leu, invece, tiene ferma la prescrizione sostanziale del lodo Conte bis.

Aggiunge però la prescrizione per fasi, con l’improcedibilità per l’assolto in primo grado nel caso di appello con durata superiore ai due anni e lo sconto di 45 giorni di pena ogni sei mesi in più rispetto ai due anni di durata per il condannato in primo grado. Quanto questa linea venga condivisa dai Cinque stelle è incerto. Ma Rossomando sottolinea come le proposte del Pd vadano nella direzione indicata da Cartabia: “Scommettiamo sul fatto che la giustizia equa sia aspirazione di tutti i partiti, come i tempi congrui di durata del processo”.

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