Mauro Palma: “Serve svolta nella formazione degli agenti, va estirpata la cultura del branco”

di Giuliano Foschini, La Repubblica, 2 luglio 2021

Pestaggio in carcere, incontro a Palazzo Chigi fra Draghi e il Garante delle persone private della libertà. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha incontrato a Palazzo Chigi Mauro Palma, Garante nazionale delle persone private della libertà. Lo ha reso noto l’uffico dello stesso Garante. Il contenuto del colloquio non è stato comunicato, ma visto il clamore che sta suscitando il caso del pestaggio dei detenuti dello scorso anno nel carcere di Santa Maria Capua Vetere è molto probabile che il premier e il garante abbiano discusso della vicenda.

In mattinata Palma aveva chiesto un “radicale intervento sui percorsi formativi”, della Polizia penitenziaria che “sappia estirpare quella cultura del branco che emerge troppo spesso e che si ritrova anche negli atti del provvedimento della Procura di Santa Maria Capua Vetere”. Palma definisce le violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere comportamenti incompatibili con il fondamento democratico del nostro Paese”, e auspica “interventi rapidi che incidano su più fronti”.

Secondo il Garante nazionale delle persone private della libertà serve “l’assoluta intransigenza verso messaggi, anche indiretti, di sottovalutazione degli episodi, con il rischio di veicolare altrimenti una sensazione di impunità”. E dunque occorrono “interventi che, al di là del piano penale, siano inequivocabili anche sul piano disciplinare”. In questo quadro, aggiunge, sarebbe “opportuno affrontare in modo efficace la questione della riconoscibilità degli operatori delle forze di polizia”.

Palma indica anche un secondo fronte di azione che riguarda “la ridefinizione di una catena di trasmissione delle informazioni agli organi superiori tale da evitare in futuro che esponenti del Governo rispondano al Parlamento qualificando quale doverosa operazione di ripristino della legalità un’azione che la documentazione disponibile mostra chiaramente al di fuori di quanto il nostro ordinamento costituzionale possa accettare”. Un chiaro riferimento alla risposta del sottosegretario grillino Ferraresi ad un atto ispettivo. Infine, secondo Palma occorre “ricostruire un percorso condiviso dell’esecuzione penale e delle sue attuali criticità che valorizzi le professionalità esistenti e che rassicuri anche la comunità esterna, oggi frastornata e rischiosamente propensa a generalizzazioni ingiuste”.

Quanto avvenuto nell’Istituto di Santa Maria Capua Vetere, al di là degli esiti degli accertamenti dell’Autorità giudiziaria, conclude il Garante, rischia di “generare più vittime: coloro che hanno visto calpestata la propria dignità e la propria integrità fisica e psichica; il Corpo di Polizia penitenziaria che certamente non merita di essere identificato nella sua totalità con tali comportamenti; il Paese stesso che vede anche aggredita la propria immagine democratica in ambito internazionale attraverso comportamenti di taluni che sono chiaramente dimentichi della funzione istituzionale loro affidata”.

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