agi.it, 14 settembre 2020
Nonostante sia passato quasi un anno dal primo via libera unanime, i senatori della Commissione Giustizia, ora, sembrerebbero avere tutta l’intenzione di iniziare l’indagine conoscitiva sulla situazione delle carceri italiane. E lo conferma l’esito di una delle ultime sedute della 2a Commissione, in cui il presidente Andrea Ostellari (leghista, confermato dopo un voto un po’ rocambolesco durante il rinnovo delle presidenze) ha riferito ai presenti le proposte avanzate dai gruppi parlamentari durante un ufficio di presidenza.
Riprendere in mano l’indagine deliberata a novembre 2019 (ma mai veramente iniziata) e dare il via agli inviti di esperti, alti funzionari e governativi – con le loro audizioni – allargando il raggio d’azione anche a temi più spinosi, come il rapporto tra il Dap e i magistrati di sorveglianza e l’emergenza carceraria della primavera di quest’anno. Temi che hanno fatto molto discutere durante il lockdown e l’inizio dell’emergenza Covid: il primo perché’ ha generato un grande dibattito intorno alla famosa circolare sulle scarcerazioni, il secondo per via delle proteste che hanno portato alla fuga di alcuni detenuti. Allo stesso tempo i senatori puntano ad uscire dalle aule parlamentari segnando in agenda alcune visite nelle carceri.
Ipotesi sopralluoghi a Poggioreale e San Vittore – Si ipotizzano “sopralluoghi” al carcere di Poggioreale, San Vittore (questo con un focus sull’incidenza della tossicodipendenza sui detenuti, grazie alla variante trattamentale offerta dal reparto detto “La nave”) e poi, successivamente, un terzo in altra area geografica. Insomma, il presidente ha ricevuto il mandato dei commissari per riferire alla presidente Elisabetta Casellati l’intenzione di andare avanti e di allargare i temi di indagine.
Valutare motivi difficoltà modalità alternative alla detenzione – Innanzitutto, inglobando la “ricerca delle cause dell’inadeguatezza dell’istruttoria per le decisioni in ordine alle modalita’ alternative alla detenzione carceraria, non superata dai recenti interventi decretizi della primavera 2020″. Che tradotto, spiega un senatore, vorrebbe dire approfondire gli avvenimenti che si sono susseguiti alla gia’ citata circolare del Dap. Argomento molto spinoso di cui si è occupata anche la commissione Antimafia.
Le responsabilità politiche del Ministro Bonafede – I senatori, pero’, non si limiteranno alla consultazione dei dati pervenuti durante l’esame del decreto Scarcerazioni (di maggio scorso) nè si limiteranno ad invitare funzionari dell’amministrazione penitenziaria. Vogliono parlare con il Governo. “L’esigenza di ricostruire l’indirizzo politico, impresso agli uffici dal vertice del dicastero – ha spiegato Ostellari in commissione – richiede che l’organo detentore della responsabilità politica venga in commissione ad illustrare i quesiti sul tavolo”. Quindi non è escluso che venga invitato a sedersi in commissione anche il ministro Alfonso Bonafede.
Le “anomalie” del Dap durante l’emergenza – E nel dettagliare l’obiettivo generale, Ostellari ha elencato i temi che saranno affrontati: “Le modalità di gestione del sistema carcerario, per sapere se e in che misura esse rispondano alle linee di indirizzo da lui (il ministro; Ndr) impresse all’amministrazione penitenziaria durante la vigenza del suo ufficio”. E poi “le anomalie” riscontrate “nell’adempimento delle istruzioni date” per porre rimedio all’emergenza carceri durante l’emergenza Covid. Anche le carenze finanziarie e di personale faranno parte degli argomenti delle audizioni.
I rapporti tra Dap e Magistratura Sorveglianza – Più importante: i criteri cui si ispirano i contatti istituzionali tra il Dap e la magistratura di sorveglianza, sia per conseguire una risposta “pronta” ed “efficace” alle necessità conoscitive (in termini di precedenti del reo, di disponibilità medico-ospedaliere, eccetera) funzionali all’esame delle istanze avanzate dai detenuti, sia per disporre di rilevazioni statistiche indispensabili al controllo dell’efficacia delle decisioni assunte, sia da parte del Governo che da parte del Parlamento stesso.
Il dibattito in Commissione – Torniamo alla commissione. Dopo un breve dibattito, in cui sono intervenuti i senatori Fiammetta Modena di Forza Italia (che ha enfatizzato il ruolo degli psicologi e degli educatori nel miglioramento della programmazione trattamentale), Franco Mirabelli del Pd e Angela Piarulli del M5S (secondo cui vanno indicate in prospettiva sopralluoghi anche in penitenziari di Sicilia, Sardegna e Puglia), la senatrice Grazia D’Angelo (M5s) si è sofferma sull’indicazione dei rapporti tra Dap e magistratura di sorveglianza, esprimendo “perplessità'” per il tenore troppo puntuale della
formulazione. Critica non condivisa dalla sua collega di gruppo, Piarulli, che invece ha giudicato “opportuna” la discussione del tema. Infine, ad intervenire è stato il senatore di Leu Pietro Grasso. L’ex magistrato ha chiesto di acquisire la documentazione sulle scarcerazioni, prodotta in commissione Antimafia in occasione del ciclo di audizioni sul tema e la relazione conclusiva.
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