In Italia ci sono 1.784 detenuti all’ergastolo

truenumbers.it, 10 giugno 2021

Sono cresciuti senza sosta fino al 2019. Adesso in 203 sono al 41 bis. Fine pena: 31/12/9999. Si fa prima a dire: “Fine pena: mai”. Il senso delle due formule riportate sui certificati di detenzione degli ergastolani è lo stesso: indicare che, salvo eccezioni, per il condannato le porte del carcere sono destinate a non aprirsi mai più.

I condannati all’ergastolo in Italia – Ma quante sono le persone che sono all’ergastolo in Italia? Secondo i dati del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria sono 1.784 (i dati sono aggiornati al 2020). Come si può vedere nel grafico in alto, il numero degli ergastolani (non quello delle condanne) è sempre cresciuto a partire dal 2006 con un solo rallentamento tra il 2012 e il 2014.

Che cos’è l’ergastolo ostativo – Negli ultimi mesi si è parlato spesso dell’ergastolo ostativo. Che cos’è? A differenza del comune ergastolo non permette che il detenuto ottenga determinati permessi come, ad esempio, il lavoro esterno, i permessi premio, la liberazione condizionale, la semilibertà e le misure alternative alla detenzione. Questa misura, però, è stata considerata contraria, almeno in alcune sue parti, sia ai principi della Convenzione europea dei diritti dell’uomo sia alla Costituzione italiana. Prima la Corte europea dei diritti umani poi la Corte costituzionale, nell’aprile scorso, hanno invitato i legislatori italiani a rivedere la legge.

Quando è previsto, per il momento, l’ergastolo ostativo? Solo nel caso di omicidio volontario, aggravato con l’associazione mafiosa, in assenza di collaborazione con la giustizia. Non a caso, tra i detenuti al 41 bis, il regime di carcere duro previsto per i reati di mafia, sono condannati all’ergastolo in 203.

Possiamo vedere anche quante sono le sentenze di condanna definitiva all’ergastolo sul totale: sono lo 0,1% (secondo i dati Istat del 2018, gli ultimi disponibili). Proviamo a suddividere le condanne in base alle pene: il 14,8% riceve solo una multa, il 30,9% meno di un anno di reclusione, il 19,7% tra 1 e 2 anni di reclusione, l’11,8% tra i 2 e i 5 anni di reclusione, il 2,1% tra i 5 e i 10 anni e lo 0,6% oltre i 10 anni. I dati si riferiscono al 2020. Fonte Ministero della Giustizia

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