“Il carcere riflette le contraddizioni della società, drammatica emergenza educativa”

di Maria Elefante, Famiglia Cristiana, 25 aprile 2021

Padre Alex Zanotelli: “Così è una scuola di criminalità”. “Il carcere è una questione sociale esso è lo specchio in cui sono riflesse in maniera drammatica le contraddizioni della società. Ci troviamo di fronte a una emergenza educativa spaventosa, profonda e insostenibile”, così in una lettera inviata da Monsignor Antonio Di Donna, Vescovo di Acerra, e presidente della Conferenza Episcopale campana, al Ministro della Giustizia Marta Cartabia.

La lettera, i suoi contenuti e le sue proposte operative sono state presentate presso il centro di pastorale carceraria della diocesi di Napoli sito presso la Sanità a Napoli. Don Franco Esposito, responsabile del centro e cappellano del carcere di Poggioreale, introducendo la conferenza stampa ha detto: “La voce profetica dei Vescovi, l’invito a sostenere le misure alternative al carcere è un modo nuovo di vivere il sistema penitenziario. La chiesa in Campania è da sempre impegnata al servizio di questa realtà anche attraverso strutture attive di accoglienza di detenuti ed ex detenuti”.

Presente all’incontro anche il missionario Comboniano Alex Zanotelli che nel suo intervento si è detto “grato ai vescovi della Campania per questa presa di posizione”. “Sono speranzoso – ha aggiunto padre Zanotelli – sugli effetti che produrrà e mi auguro che sulla scia della testimonianza di Papa Francesco, di tanti cappellani e di tanti volontari si percepisca sempre di più che il mondo del carcere è un mondo fatto di esclusi, emarginati. Le carceri sono fondamentalmente delle scuole del crimine”.

I Vescovi campani su questo punto sono stati chiari: “la risposta della delinquenza non può essere solo il carcere. Si dovrebbe lavorare – il loro pensiero – affinché le dinamiche di vendetta siano elaborate e sanate attraverso la creazione di percorsi e di strutture educative, dove la persona è aiutata a cambiare”. “Crediamo, insieme a Lei Signora Ministra, in una giustizia dal volto umano, come Lei – conclude la lettera inviata a Cartabia – ha più volte affermato”.

Il Garante campano delle persone private della libertà personale, Samuele Ciambriello, ha portato il saluto del vescovo di Napoli Don Mimmo Battaglia e ha ricordato l’impegno profuso dal Cardinale Crescenzio Sepe sul tema delle carceri, non ultimo della pubblicazione della lettera pastorale ‘Visitare i carcerati’ con cui Sepe ha lasciato la diocesi.

“La chiesa – ho dichiarato Ciambriello – è dietro le sbarre per attestare che la vera giustizia è tale quando salva e rimette l’uomo in piedi, lo reintegra, lo include. Il mondo ecclesiale profeticamente denuncia il silenzio e alcune volte l’omertà di una politica pavida che considera il carcere una risposta semplice a bisogni complessi”. Ciambriello ha poi snocciolato i dati sui vaccinati del mondo penitenziario in Campania. Ad oggi, 2.049 è il numero dei vaccinati tra gli agenti penitenziari, del personale amministrativo, educativo e dei volontari che entrano nelle carceri, mentre sono appena 148 i detenuti campani destinatari di somministrazioni.

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