Ciambiello a Cartabia: “La commissione Dap? E chi controlla i controllori”

di Eleonora Martini, Il Manifesto, 28 luglio 2021

Santa Maria Capua Vetere e le carceri delle rivolte 2020: il Garante campano boccia la scelta della ministra. La denuncia della senatrice 5S Leone che chiede di rimuovere la direttrice Palmieri. Nubi scure all’orizzonte, per la ministra Cartabia, anche sul fronte di Santa Maria Capua Vetere e degli altri carceri dove durante il primo lockdown sono morti alcuni reclusi (13 in tutto).

Da un lato il Garante dei detenuti della Campania, Samuele Ciambriello, che le scrive per sottolineare quanto è sotto gli occhi di tutti: la Commissione ispettiva istituita dal Dap “per fare luce sull’origine delle rivolte dei detenuti avvenute negli istituti nel marzo 2020, sui comportamenti adottati dagli operatori penitenziari per ristabilire l’ordine e la sicurezza, e su eventuali condotte irregolari o illegittime poste in essere”, porta in sé ciò che in altri casi si potrebbe prospettare come un “conflitto di interessi”. Dall’altro lato la senatrice del M5S Cinzia Leone che chiede la rimozione della direttrice di S.M. Capua Vetere, Elisabetta Palmieri, dopo la brutta scoperta fatta durante una recente visita.

La senatrice ha annunciato un’interrogazione urgente a Cartabia per sapere “come sia possibile che Armando Schiavo, ex poliziotto in pensione, compagno della direttrice Palmieri, giri liberamente per il carcere, facendo le veci de facto di chi dovrebbe invece dirigere la struttura”. Una notizia appresa di persona durante una visita nella quale la senatrice 5S sarebbe stata accompagnata dall’uomo presentatole esattamente in quella veste.

“La direttrice – prosegue Leone – dovrebbe essere sostituita e permettere il pieno ripristino delle normali funzioni di direzione, nel luogo che ha conosciuto la sospensione della democrazia e della Costituzione. Dopo tutta la cieca violenza, dopo la coraggiosa inchiesta della Procura di riferimento che ha scoperchiato anche il depistaggio messo in atto dagli agenti coinvolti, mi chiedo come sia possibile che Cartabia non abbia ancora messo mano profondamente all’amministrazione del carcere”.

D’altronde, sembra che Cartabia faccia davvero fatica a far voltare pagina al Dap, in termini di trasparenza: “Quis custodiet ipsos custodes? (chi sorveglierà i sorveglianti stessi?)”, chiede Ciambriello. Come già scritto dal manifesto, oltre al presidente Sergio Lazi in Commissione siederanno l’ex direttrice del carcere di Sant’Anna di Modena, Casella, il direttore di San Vittore, Siciliano, la dirigente Ufficio detenuti e trattamento del ministero di Giustizia, Valenzi, il comandante di Rebibbia, Ardini, e quello di Lecce, Secci. E, ricorda il Garante campano, “Bonfiglioli (dirigente del Provveditorato Emilia Romagna e Marche), che dispose e coordinò il trasferimento dei detenuti da Modena dopo le rivolte”.

Mancano, sottolinea quindi Ciambriello, “figure professionalmente deputate alla vigilanza sull’esecuzione penale, come Magistrati di sorveglianza e Garanti, nonché figure “terze” (presidenti di associazioni di diritti, Camere penali, ecc.)”. Capaci cioè “di uno sguardo multiplo e riassuntivo, con un profilo non artefatto e un ruolo di osservatori super partes”.

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