Carceri, quasi il 40% dei detenuti è tossicodipendente

Quotidiano di Sicilia, 25 giugno 2021

Restano drammatici i dati sugli ingressi e le presenze di detenuti definiti “tossicodipendenti”: lo sono il 38,60% di coloro che entrano in carcere, mentre al 31 dicembre 2020 erano presenti nelle carceri italiane 14.148 detenuti “certificati”, il 26,5% del totale. Questa presenza, che resta ai livelli della Fini-Giovanardi (27,57% nel 2007), è alimentata dal continuo ingresso in carcere di persone “tossicodipendenti”, in aumento costante da oltre 5 anni.

È uno dei dati de “Il Libro Bianco sulle droghe”, giunto alla dodicesima edizione, un rapporto indipendente sugli effetti e i danni del Testo Unico sulle droghe promosso da La Società della Ragione insieme a Forum Droghe, Antigone, Cgil, Cnca, Associazione Luca Coscioni, ArcI, LILA e Legacoopsociali con l’adesione di A Buon Diritto, Comunità di San Benedetto al Porto, Funzione Pubblica Cgil, Gruppo Abele, Itardd e Itanpud. Ogni anno viene presentato in occasione del 26 giugno nell’ambito della campagna internazionale di mobilitazione Support! don’t Punish. Il rapporto, oltre a contenere i dati (2020) relativi agli effetti della war on drugs sul sistema penale e penitenziario italiano, presenta una serie di riflessioni sul sistema internazionale di controllo delle droghe, a 60 anni dalla firma della prima convenzione Unica sugli stupefacenti, e sulla Conferenza nazionale sulle tossicodipendenze mai convocata da 12 anni.

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