Battisti, sciopero della fame contro l’isolamento

di Andrea Colombo, Il Manifesto, 20 giugno 2021

L’isolamento doveva durare sei mesi, ma al termine di quel semestre Battisti è stato posto in regime di “alta sorveglianza” e destinato al carcere di Oristano, dove, essendo il solo sottoposto a quel regime, è rimasto isolato fino al settembre 2020.

Cesare Battisti è in sciopero della fame dal 2 giugno. Ha perso poco meno di 10 kg, è in condizioni di salute precarie e chiede solo di uscire dall’isolamento di fatto in cui viene tenuto, illegalmente, da quando all’inizio del 2019 fu riportato in Italia, accolto da due ministri travestiti uno da carabiniere e l’altro da guardia penitenziaria.

L’isolamento doveva durare sei mesi, ma al termine di quel semestre Battisti è stato posto in regime di “alta sorveglianza” e destinato al carcere di Oristano, dove, essendo il solo sottoposto a quel regime, è rimasto isolato fino al settembre 2020. Poi, in seguito alle proteste, è stato trasferito nel carcere di Rossano Calabro, nel padiglione di massima sicurezza destinato ai terroristi islamici o sospetti tali. Dunque ancora in condizione molto vicina all’isolamento.

Forse è una sorta di vendetta sul detenuto particolarmente celebre e meritevole dunque di un trattamento speciale. Più probabilmente è solo una delle migliaia di vessazioni che non arrivano mai a essere conosciute proprio perché nessuno conosce le vittime. Ma in entrambi i casi si tratta di una grave ingiustizia e di una forma di persecuzione inaccettabile.

Per questo il regista e attivista Umberto Baccolo e la sua compagna Elisa Torresin, di Folsom Prison Blues, hanno organizzato uno sciopero della fame di solidarietà a staffetta, iniziato il 16 giugno ed al quale hanno aderito per ora 130 persone. Ogni giorno un gruppo diverso fra le 3 e le 5 persone inizia lo sciopero di solito per uno o due giorni ma si può arrivare anche alle due settimane. Lo sciopero proseguirà sino al 30 giugno e il 22 alle 21, sulla pagina Fb Folsom Prison Blues, si terrà una diretta con gli organizzatori della manifestazione, Sergio D’Elia di Nessuno tocchi Caino e il giornalista Enea Guarinoni.

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